Guglielmo Marconi il padre della radiotrasmissione

A 150 anni dalla nascita

Guglielmo Marconi (1874-1937) fu il secondo presidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche, dopo il fondatore Vito Volterra, dal 1927 al 1937. Insignito nel 1909 del premio Nobel per la Fisica e di molte lauree honoris causa, nel 1914 Marconi è stato anche nominato senatore del Regno e, nel 1930, presidente dell'Accademia d'Italia, nel 1934 dell'Enciclopedia Italiana. Il giorno prima di morire, il 20 luglio del 1937, aveva comunicato al CNR i risultati dei propri studi sulle proprietà delle onde ultracorte. La sua fama è legata al fatto che, agli albori del XX secolo, da perfetto autodidatta e guidato da un'eccezionale capacità d'intuizione e dalla tenace sperimentazione, ha messo le basi per la nascita della radiofonia.

Alle 12.30 del 12 dicembre 1901, a St. John di Terranova, in Canada, il fisico italiano autodidatta Guglielmo Marconi (Bologna, 1874 – Roma, 1937) riusciva a portare a termine l’esperimento sulle onde elettromagnetiche la cui realizzazione nessuno credeva possibile e che potenti compagnie, che avevano investito nella telecomunicazione via cavo, avevano osteggiato.

Effettuata con una strumentazione rudimentale, ostacolata da condizioni meteorologiche avverse, la famosa trasmissione senza fili dei tre battiti del martelletto, che nell’alfabeto morse indicano la lettera “S”, venne avvertita da Marconi e dal suo assistente, in fervente attesa dall’altra parte dell’oceano, a Poldhu, sulle coste della Cornovaglia.

Il filmato ricostruisce, attraverso uno sceneggiato, l’avvenimento che cambiò la storia delle comunicazioni e, attraverso filmati di repertorio, la biografia di Guglielmo Marconi.