Santa Maria Maddalena a Roma

Una "Chiesa di zucchero"

Situata nel rione Colonna a Roma, la Chiesa di Santa Maria Maddalena rappresenta uno dei pochi esempi omogenei di architettura Rococò nell’Urbe

Edificata nell’omonima piazza voluta da Papa Urbano VIII, l’edificio di ridotte dimensioni risalta nel contesto architettonico romano caratterizzato dal concentramento di grandiosità d’epoca Barocca. 
La chiesa costruita su una cappella trecentesca della prestigiosa Arciconfraternita del Gonfalone, nel 1586 fu concessa al sacerdote abruzzese Camillo de Lellis, fondatore del nascente Ordine dei Chierici Regolari Ministri degli Infermi, oggi conosciuti come Padri Camilliani
Gran parte dei lavori di ampliamento e trasformazione dell'edificio avvennero nel corso del Seicento su disegno del ticinese Carlo Fontana (1638-1714) e successivamente del romano Antonio de Rossi (1616–1695). Consacrata nel 1727, dal Cardinal Giovanni Ottoboni, la nuova facciata della Maddalena fu ultimata nel 1735 da Giuseppe Sardi (1680-1753).


Giuseppe Sardi, facciata della Chiesa di Santa Maria Maddalena, Roma 

La facciata fece molto discutere all’epoca: infatti, l’estro decorativo Rococò qui esibito in un ampio catalogo di forme inedite per un edificio sacro, fu ritenuto inadeguato e poco adatto al contesto di un luogo religioso. Malgrado i ricercati contrasti chiaroscurali che conferivano un movimento armonico all’edificio, l’insolita architettura non esprimeva con forza quella rettitudine cattolica bisognosa di opporsi al nascente pensiero laico illuminista.  

L'eccessiva decorazione di facciata fece coniare ai critici del tempo l’appellativo di “chiesa di zucchero” 

L’interno presenta un unico grande spazio, una navata di forma ottagonale e allungata con sei cappelle laterali che conduce fino all’altare maggiore e all’abside, questo, preceduto da una cupola di raffinata bellezza attribuita a Carlo Fontana. 
La luce gioca un ruolo fondamentale in tutta la chiesa, poiché invade con irruenza le superfici esaltando gli apparati decorativi policromi e le copiose dorature.

Interno della Chiesa di Santa Maria Maddalena, Roma

Anche all’interno il linguaggio Rococò evoca il divino dentro un apparato scenografico allestico in un gioco suggestivo di luci e ombre, opposti che vogliono invitare alla preghiera e alla silenziosa meditazione.
Gli affreschi della cupola furono realizzati nel 1739 dal francese Stefano Parrocel (1696-1775), detto "Il romano", e raffigurano la Santissima Trinità in Gloria con la Vergine e i Santi. Nel tripudio festoso di cherubini e serafini, le figure di Maddalena, San Camillo, Santa Teresa, San Filippo Neri, Sant'Antonio e San Gaetano appaiono monumentali ed esaltati dalla piena luce. Nei quattro pennacchi della cupola Parrocel raffigura i quattro Dottori della Chiesa, Agostino, Ambrogio, Gregorio e Girolamo. 
Lungo le pareti della navata, nelle sei nicchie, le rispettive statue sono riferite alle Virtù. Alla sfavillante luminosità degli elementi superiori, inondati dalla piena luce che filtra attraverso la cupola e le finestre, si contrappongono zone più intime e raccolte nella penombra, dove le Virtù nelle nicchie presiedono al rito di una devota e pacata partecipazione alla dimensione del Sacro.

La Sacrestia della Chiesa di Santa Maria Maddalena, Roma 

Di notevole fattura la Sacrestia realizzata tra il 1738 e il ‘41, uno degli ambienti Rococò più significativi e meglio conservati di Roma. Una profusione di dipinti, affreschi, volute, dorature e una sequenza di armadi in legno dipinto a finto marmo, alternati sulla parete a finestre trompe-l'iœl, caratterizzano questo esempio unico di “barocchetto romano” (Piazze e chiese del Settecento romano).
Infine, l’edificio ospita una serie di oggetti sacri originali d’epoca. I brevi corridoi, fra le cappelle laterali, sono chiusi da semplici ed eleganti porticine in legno di noce con maniglie e ornati di bronzo. La chiesa, inoltre, conserva un organo settecentesco in legno dorato del tedesco Hans Conrad Werle, assieme agli originali confessionali intagliati nel 1762 da Giuseppe Palma, anche autore degli antichi banchi, oggi perduti. 

FOTO DI COPERTINA
Dettaglio Facciata della Chiesa di Santa Maria Maddalena